venerdì 10 agosto 2007

L'Italia: un paese da smontare e ricostruire da capo?



Come molti in questi giorni sto leggendo il libro scritto da Gian Antonio Stella e Sergio Rizzo "La Casta", che parla in maniera molto spiccia ed efficace degli sprechi esorbitanti della politica italiana. Pagina dopo pagina il malessere cresce e mi chiedo se non sia il caso di non sapere certe cose per poter vivere con meno problemi. In realtà trovo questo libro squisitamente necessario, in quanto è fondamentale mettere in ordine tutte le schifezze generate dalla nostra classe politica in questi decenni, mi stupisce molto, comunque la reazione "non reazione" generata. Con una certa disillusione ed un'abitudine a farsi mettere i piedi in testa, il popolino italiano fa spallucce e sento ripetere "Beh si sapeva già!", "bisognerebbe cambiarli tutti", frasi scontate che sembrano le stesse sentite qualche mese fa all'indomani della condanna sportiva della Juventus. Questo mi sconcerta!! Possibile che queste cariatidi abbiano la possibilità di sperperare il denaro pubblico senza che ci sia una seria manifestazione di piazza a ricordare loro che siamo NOI i datori di lavoro a cui devono far firmare la nota spese. Dov'è il popolo sovrano???? Nel mio lavoro ogni mia nota spese e trasferta viene scandagliata fino al singolo scontrino e mi sembrerebbe doveroso che questo avvenisse per i nostri fantastici rappresentanti al parlamento. Non voglio andare oltre perchè trovo che il libro descriva molto bene situazioni paradossali e truffaldine che passano come acqua fresca, senza il minimo controllo. Allora mi chiedo,

MA COSA STIAMO ASPETTANDO A SCENDERE IN PIAZZA A PROTESTARE PER QUESTO MAL GOVERNO???

In qualsiasi altro paese un'inchiesta come questa avrebbe creato un putiferio, mentre noi stiamo a preoccuparci di qualche politico che va a puttane o che sniffa o che fa la sua sparata per 10 minuti di popolarità in TV per essere rieletto.
Ma che vadano pure a puttane, anzi che sia abolita la legge merlin e che queste evaditrici fiscali comincino a contribuire al mantenimento dello stato. A questo punto però traspare il secondo problema italiano: il mancato ricambio generazionale.

VA BENE, siamo il secondo paese più vecchio del mondo

VA BENE, l'anzianità solitamente si accompagna alla saggezza
VA BENE, siamo tutti affezionati a questi canuti vecchietti che popolano la penisola,

ma

BASTA!!!!!!!!!!!!

è da quando ho 5 anni che vedo le stesse facce al parlamento. Ma non solo, tutte le cariche più importanti in Italia sono ricoperte da personaggi ultrasessantenni, dai dirigenti d'azienda agli imprenditori, dai presentatori ai cantanti, dai musicisti ai medici, agli scienziati.

Che scelte può fare un paese guidato da nonni? Non certo di sviluppo. Quando si è parlato di rivedere il sistema pensionistico chi si è seduto al tavolo delle trattative? Il Sindacato dei lavoratori (che ovviamente protegge lo zoccolo duro di chi già lavora e che si oppone strenuamente allo scalone per non gravare sui diritti acquisiti) e chi rappresentava i giovani, che sono i contribuenti del domani e che verrano duramente colpiti dalla mancata applicazione del suddetto scalone???? NESSUNO! E inoltre mi domando quale padre toglie il pane di bocca ai propri figli? Bisogna tenere conto del fatto che il patto intergenerazionale non può essere caricato tutto sulle spalle dei giovani di oggi perchè la situazione ha ragigunto dei livelli assurdi e che quindi qualche rinuncia OGGI sui diritti acquisiti garantirebbe un alleggerimento su chi dovrà vivere in questa penisola tra qualche anno. E ALLORA che siano questi a sedersi al tavolo per trattare, non il sindacato, che non rappresenta affatto il domani, ma solo lo ieri!!!!! Perchè l'Italia, secondo paese più vecchio del mondo ha l'età media pensionabile tra le più basse d'Europa?

Spero che prima o poi le cose cambino, nell'attesa continuo ad osservare....

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